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La ceramica: Una forza in ascesa nel mercato dell'arte

Aggiornamento: 11 mag

Mentre il mercato dell'arte continua a evolversi e ricalibrarsi, cresce l'enfasi su un collezionismo guidato più dalla ricerca di un significato e di un piacere personale piuttosto che da criteri di puro investimento economico.

Questo cambiamento sta contribuendo a consolidare e rinnovare l'apprezzamento per l'arte della ceramica, sia da parte di chi guarda al moderno sia da parte di chi predilige l'arte contemporanea.

Sebbene la ceramica costituisca da sempre una parte significativa del mercato dell'arte - con una ricca tradizione che attraversa secoli e culture - è stata spesso considerata un settore di nicchia.

Negli ultimi anni, tuttavia, il mercato dell'arte ceramica ha registrato una notevole crescita e trasformazione a livello globale, riflettendo un più profondo apprezzamento per i lavori degli artisti storicizzati ma anche per la creatività e l'abilità tecnica degli artisti contemporanei.

Nella produzione ceramica contemporanea, temi innovativi e approcci sperimentali (come la ceramica performativa dell'artista americana Shawanda Corbett) hanno ampliato la popolarità e il fascino del medium, attirando un pubblico eterogeneo e anche più giovane.

Importanti istituzioni, a livello internazionale, stanno dimostrando un maggiore interesse per questo settore. Ne è un esempio la Hayward Gallery di Londra, da sempre attenta a dare voce alle ultime tendenze in campo culturale, che, da ottobre 2022 a gennaio 2023, ha ospitato la mostra “Strange Clay: Ceramics in Contemporary Art” con la partecipazione, tra gli altri, di Edmund De Waal, Magdalene Odundo, Betty Woodman, Ken Price e Grayson Perry.

A livello economico, mentre alcune ceramiche possono raggiungere valori elevati, specie nel mercato secondario, si trovano ancora molti lavori a prezzi non eccessivi per chi si affaccia al collezionismo.

L'accessibilità anche da parte di una platea di acquirenti più giovani o emergenti è uno dei motivi che oggi rende il settore particolarmente vivace, con gallerie d'arte specializzate, fiere d'arte dedicate (come Ceramic Art London, Ceramic Brussels e la nuova Manifest Paris), riviste e piattaforme per la vendita online.


Ho selezionato di seguito alcuni artisti moderni e contemporanei.

Ciò che li accomuna è la capacità di superare i confini delle tecniche tradizionali esplorando nuove forme, materiali e concetti, elevando così lo status della ceramica all'interno della storia dell'arte.



Lucio Fontana (1899-1968)

“I critici dicevano ceramica. Io dicevo scultura”

È stato appena pubblicato il catalogo ragionato delle sculture in ceramica di Lucio Fontana, curato da Luca Massimo Barbero, che include oltre 2.000 opere.

Inoltre, una prossima mostra dedicata proprio alle ceramiche del maestro dello Spazialismo, a cura della storica dell'arte Sharon Hecker, si terrà in autunno alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.

È probabile che queste iniziative andranno a suscitare un rinnovato interesse per la produzione ceramica di Fontana, iniziata alla fine degli anni Venti e ampliata in modo significativo a partire dagli anni Trenta. All'avanguardia anche nella manipolazione di questa materia, Fontana ha saputo lavorare magistralmente sul figurativo e sull'astratto, in una produzione variegata e multiforme che si è estesa dalle nature morte alle scene di battaglia, dalle opere a soggetto religioso sino agli iconici Concetti Spaziali (1949-1960) in terracotta smaltata.

Lucio Fontana, Polpo e corallo, 1937. Ceramica smaltata. Courtesy Christie's
Lucio Fontana, Polpo e corallo, 1937. Ceramica smaltata. Courtesy Christie's

Salvatore Fancello (1916-1941)

Fancello, che ha lavorato a fianco di Lucio Fontana nella storica manifattura di Tullio Mazzotti ad Albisola, è considerato uno dei maggiori talenti dell'arte italiana della prima metà del XX secolo.

Si è formato all'ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) di Monza sotto la guida di Giuseppe Pagano, Arturo Martini e Marino Marini.

Attivo a Milano negli anni Trenta, è caduto tragicamente a soli 25 anni nel 1941, mentre prestava servizio al fronte durante la Seconda Guerra Mondiale.

L'artista aveva una notevole capacità di modellare l'argilla con leggerezza, fluidità e inventiva, prestando anche particolare attenzione al colore, all'ingobbio e al graffito.

I suoi espressivi bestiari, che raffigurano scene fantastiche del mondo animale, sono molto ricercati.



Salvatore Fancello, Lotta tra cavallo e toro, 1938-1939. Ceramica smaltata.
Salvatore Fancello, Lotta tra cavallo e toro, 1938-1939. Ceramica smaltata.

Heinz Mack (nato nel 1931)

Heinz Mack, cofondatore del Gruppo Zero nel 1957, sperimenta con l'argilla dal 1997 e continua a farlo ancora oggi. "Rispetto alle ceramiche degli artisti contemporanei - ha dichiarato l'artista in una recente intervista - devo dire che non ho prodotto piatti e vasi come Picasso o patine arcaiche come Miró. Fin dall'inizio del mio lavoro con l'argilla, ho inteso creare pezzi che riflettessero il mio senso rigoroso della scultura".

Per l'edizione 2024 della fiera d'arte Independent 20th Century di New York, la Mack Foundation, in collaborazione con Beck & Eggeling, ha presentato una selezione di opere realizzate dall'artista tra il 1990 e il 2010. Questi lavori presentano forme semplici e primordiali che riportano motivi astratti, convogliando così l'attenzione sulle loro superfici e mettendo in evidenza il fascino che elementi come la luce e la luminosità hanno sempre esercitato su Heinz Mack. Rivestimenti intensi di colore giallo, rosso, nero o argento creano effetti ottici ipnotici.


Heinz Mack, Untitled, 1997. Ceramica smaltata. Courtesy Mack Foundation eBeck & Eggeling
Heinz Mack, Untitled, 1997. Ceramica smaltata. Courtesy Mack Foundation eBeck & Eggeling

Salvatore Arancio (nato nel 1974)

Formatosi al Royal College of Art, l'artista italiano Salvatore Arancio è rappresentato dalla Galleria Federica Schiavo di Roma. È noto per l'uso diversificato dei media e per l'esplorazione di temi legati alla natura, alla scienza, alla biologia e alla mitologia.

Arancio si avvicina alla ceramica in modo liberatorio, attenendosi solo alle basi essenziali del processo e lasciando che il caso giochi un ruolo significativo, mettendo intenzionalmente da parte le conoscenze tecniche sviluppate nel corso degli anni. I diversi tipi di lustri e smalti che utilizza servono a creare un rapporto sensoriale e inconscio con il materiale.

Integrando le sue installazioni in ceramica con la fotografia, il suono o il video, l'artista intende affascinare e al contempo disorientare lo spettatore, incoraggiando nuove interpretazioni dei suoi gesti scultorei e dei suoi materiali.


Salvatore Arancio, It was only a matter of time before we found the pyramid and forced it open, 2017. Ceramica, smalto e resina. Courtesy Federica Schiavo
Salvatore Arancio, It was only a matter of time before we found the pyramid and forced it open, 2017. Ceramica, smalto e resina. Courtesy Federica Schiavo

Magdalene Odundo (nata nel 1950)

Dame Magdalene Odundo, artista afro-britannica acclamata dalla critica, è famosa per i suoi eleganti vasi in ceramica. Ha trasformato questi oggetti funzionali, le cui radici sono da ricercare nelle tecniche tradizionali della ceramica di Kenya e Nigeria, in pezzi scultorei.

Il suo lavoro è caratterizzato da forme fluide e superfici lisce e cangianti che riflettono una varietà di influenze, tra cui la ceramica antica, la studio ceramic britannica e il modernismo.

Le opere di Odundo invitano gli spettatori ad apprezzare il vaso come simbolo di continuità e di eredità culturale, colmando il divario tra il passato e il presente.

Attualmente è rappresentata da Thomas Dane e Offer Waterman a Londra.


Magdalene Odundo, Untitled, 1987. Terracotta bruciata e carbonizzata. Courtesy Sotheby’s
Magdalene Odundo, Untitled, 1987. Terracotta bruciata e carbonizzata. Courtesy Sotheby’s

Victor Fotso Nyie (nato nel 1990)

Diplomato all'Istituto di Formazione Artistica di Mbalmayo in Camerun, Victor Fotso Nyie ha deciso di proseguire gli studi in Italia presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna dove ha ottenuto il diploma del triennio in mosaico, e successivamente ha frequentato il biennio di scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Nel 2015 ha conseguito il diploma di tecnico per la progettazione dei manufatti ceramici presso l'ITS di Faenza dove tuttora risiede.

L'oggetto principale della sua ricerca artistica è la condizione dell'uomo africano contemporaneo, rappresentato da enigmatiche teste in argilla ricoperte di lucide patine brillanti d'oro. Nella poetica dell'artista questa copertura, abile nel catturare immediatamente lo sguardo, vuole in realtà contrastare l'invisibilità del corpo nero nel mondo occidentale, evocando al contempo, attraverso l'uso dell'oro, una dimensione più eterea e divina.

Rappresentato dalla P420 di Bologna, il lavoro di Victor Fotso Nyie è stata esposto per la prima volta alla Biennale Arte di Venezia nel 2024.



Victor Fotso Nyie, Gioia, 2023. Ceramica smaltata e oro. Opera fotografata da Barbara Cortina durante la Biennale Arte di Venezia 2024
Victor Fotso Nyie, Gioia, 2023. Ceramica smaltata e oro. Opera fotografata da Barbara Cortina durante la Biennale Arte di Venezia 2024

 
 
 

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